NUOVE CANDIDATURE

 

La candidatura di Romania e Bulgaria

A Romania e Bulgaria, due dei Paesi a più basso tasso di sviluppo dell’ex  blocco sovietico, non è stato concesso di entrare nell’Unione nel 2004. La loro annessione è prevista per il 1° gennaio 2007. Entro questa data dovranno raggiungere gli standard europei soprattutto sotto il profilo amministrativo ed economico. Fin dal 1995  il processo di integrazione all’Unione di questi due Stati è apparso più complicato rispetto agli altri Paesi dell’ex blocco sovietico, che in pochi anni hanno compiuto diversi passi avanti verso lo sviluppo.

L’ingresso dei due Paesi in Europa è comunque considerato certo e facente parte del processo di allargamento verso est degli anni precedenti. Per agevolare ulteriormente l’adesione, il Consiglio di Copenaghen (2002) ha stilato una tabella di marcia particolareggiata con una maggiore assistenza di preadesione dei due Stati. Le maggiori carenze sono state indicate nei settori dello sviluppo agricolo, delle infrastrutture di trasporto e ambientali, nella coesione economica e sociale e nello sviluppo istituzionale. Per la Romania i problemi maggiori sono stati in materia fiscale, giustizia, affari interni, ambiente, agricoltura e occupazione mentre per la Bulgaria si è rivelata molto critica la situazione del sistema giudiziario. Per un’accelerazione delle riforme la Commissione Ue ha proposto di aumentare gradualmente l’assistenza finanziaria (fino al 40% in più nel 2006).

La candidatura della Croazia

Nel 2004 anche la Croazia ha presentato la sua candidatura per l’annessione, accettata il 22 aprile dello stesso anno. Nell’ultimo decennio il processo di avvicinamento all’Europa è stato decisamente ostacolato dalla guerra e da una condizione economica e democratica non corrispondente ai canoni europei. Bruxelles, tra le condizioni per l’annessione, ha richiesto alla Croazia una piena collaborazione con il Tribunale penale internazionale per rintracciare e perseguire penalmente i responsabili dei crimini di guerra. Zagabria, inoltre, si è impegnata a garantire una maggior tutela dei diritti delle minoranze, il rientro dei profughi, l’attuazione di una riforma giudiziaria e la lotta alla corruzione. Il 14 dicembre 2004 il Parlamento europeo  ha votato a favore dell’inizio dei negoziati per l’adesione.

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