GLI ACCORDI DI ADESIONE

 

Gli Accordi europei costituiscono il quadro giuridico dell’associazione fra Paesi candidati ed Unione europea. Riguardano le relazioni politiche ed economiche fra i partner e si prefiggono di creare un quadro adeguato per la progressiva integrazione dei paesi candidati della Comunità. Tali accordi prevedono la liberalizzazione degli scambi dei prodotti industriali e la cooperazione economica in numerosi settori. Consentono di discutere dei progressi della preparazione alla adesione, a livello ministeriale e in sede dei Consigli di associazione .Dato che gli Accordi di associazione riguardano gran parte dei settori legati all’acquis comunitario, sono utilizzati per aiutare i Paesi candidati ad elaborare un programma nazionale di ricevimento dell’acquis e ad adottare le norme giuridiche comunitarie prima dell’adesione.

CRITERI DI ADESIONE

Fin dal giugno 1993, il Consiglio europeo di Copenaghen ha compilato un breve elenco di criteri che i nuovi Paesi membri sono tenuti a rispettare.

Dal momento dell’adesione i nuovi Stati membri devono avere:

  • istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani e la protezione delle minoranze;
  • un’economia di mercato funzionante in grado di far fronte alle pressioni della concorrenza e alle forze di mercato all’interno dell’Unione;
  • la capacità di assumersi gli obblighi dell’adesione, compreso il sostegno degli obiettivi dell’Unione.  I nuovi Stati membri devono avere una pubblica amministrazione in grado di applicare e di gestire concretamente la legislazione dell’UE.

Phare: un faro che guida i paesi candidati

Il programma Phare è stata la prima misura concreta presa dall’Unione per aiutare i paesi ex comunisti a compiere la transizione verso democrazie multipartitiche ed economie liberalizzate. Sebbene i primi paesi beneficiari siano stati Polonia e Ungheria, Phare è stato rapidamente esteso a tutti i paesi candidati dell’Europa centro‑orientale, diventando il principale strumento unico per il sostegno alla preadesione. Fin dalla sua creazione, Phare si è concentrato su progetti volti ad aiutare i nuovi paesi membri ad acquisire la capacità amministrativa necessaria per garantire il rispetto dei diritti e degli obblighi che comporta l’adesione. Attraverso questi progetti, che ammontano attualmente al 30 % circa del bilancio totale Phare, i paesi suddetti dovrebbero essere in grado di fare buon uso dell’assistenza finanziaria fornita dall’UE per la promozione della crescita economica e dell’occupazione nonché di applicare le norme UE in maniera completa e corretta.

Phare sostiene anche gli investimenti relativi a progetti infrastrutturali. Nell’Europa centro-orientale sono state attuate migliaia di progetti, la cui entità varia a seconda che coinvolgano più paesi o che si tratti di piccoli programmi locali, in una vasta gamma di settori: miglioramento del trasporto stradale, ferroviario ed urbano in quasi tutti i paesi, sistemi di apprendimento a distanza in Polonia, sostegno all’ente normativo per le telecomunicazioni in Lituania, fornitura di attrezzature mediche in diversi paesi, protezione delle terre umide del Danubio in Romania, e così via.

L’acquis communautaire, che consiste in più di 80 000 pagine di diritto dell’Unione, è stato diviso in 31 capitoli per facilitare i negoziati, ben lungi dall’essere una pura formalità. Dieci paesi candidati sono stati giudicati idonei alla fine del 2002, mentre l’adesione per la Bulgaria e la Romania, il cui grado di preparazione è stato giudicato insufficiente, è stata rinviata al 2007.