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L’ ALLARGAMENTO
“L’ Europa non si misura.
L’Europa è senza dimensioni.
Quali sono i suoi confini? E quando sono stati
tracciati?”
(G. Lizza, Paneuropa -
geografia e storia di un’ idea)
L’ allargamento è una
delle politiche di maggior successo ed un potente strumento per le relazioni
esterne della Ue. Dagli originari sei Stati membri agli attuali venticinque
l’Ue si è progressivamente estesa per diventare uno spazio di pace e
democrazia che abbraccia ormai quasi l’intero continente europeo.
L’Europa dei sei
Dopo la Seconda guerra
mondiale, la Resistenza e la sconfitta dei regimi dittatoriali, eminenti
statisti, quali il francese Robert Schuman, il belga Henry Spaak, il tedesco
Conrad Adenauer e l’ italiano Alcide De Gasperi diedero forma e vigore al
processo di integrazione europea. Il primo passo fu compiuto nel 1951 quando
sei Paesi (Italia, Francia, Repubblica federale tedesca, Paesi Bassi, Belgio
e Lussemburgo) crearono la Comunità europea del carbone e dell’ acciaio
(Ceca), allo scopo di regolare la produzione e stabilire i prezzi di questi
beni. Gli stessi sei Paesi della cosiddetta “Piccola Europa” istituirono nel
1957, con i “Trattati di Roma”, la Comunità economica europea (Cee) e la
Comunità europea dell’energia atomica (Euratom).
L’Europa dei nove
Nel 1973 entrarono a far
parte della Comunità Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. Tale evento ebbe
una gestazione che durò più di dieci anni e fu caratterizzato da una
estenuante serie di aperture e chiusure dettate principalmente da ragioni di
ordine politico. L’ Inghilterra, infatti, inizialmente si era autoesclusa
dalla costruzione comunitaria e questa scelta aveva suscitato negli altri
Paesi fondatori della Comunità un atteggiamento di diffidenza nei confronti
delle successive richieste inglesi a riaprire le discussioni. Il più fermo
oppositore all’ ingresso britannico fu Charles de Gaulle; solamente con il
governo Pompidou, nel 1969, la Francia mostrò maggiore apertura nei
confronti della candidatura inglese alla quale si erano aggiunte, nel
frattempo, anche quelle danese e irlandese e norvegese (la Norvegia ne restò
poi esclusa perché il popolo chiamato a pronunciarsi mediante referendum
respinse il trattato di adesione).
L’Europa dei dodici
Due altre tappe del
processo di unificazione si verificarono nel 1981, con l’ingresso della
Grecia, e nel 1986, con quello della Spagna e del Portogallo. Questi tre
paesi dell’ Europa meridionale erano rimasti fuori dalla nascita della
Comunità per la natura dittatoriale dei regimi al potere.
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